Buone Notizie #24

SUPPLEMENTI PER LA LETTURA E L’APPROFONDIMENTO

BATTESIMO

di Vincenzo Cacciatore

(dal libro AA.VV., Dizionario di dottrine bibliche, Edizioni ADV, Falciani Impruneta FI, 1990)

Il verbo usato dai Greci per indicare l’atto d’immergere la stoffa nelle vasche per lavarla e per tingerla era baptizo dal quale derivò, per traslitterazione, il verbo latino baptizare e l’italiano battezzare. Il sostantivo battesimo indica l’atto mediante il quale una qualsiasi cosa viene immersa o tuffata in un liquido.

Origine e forma

Pare che al tempo di Cristo gli Essersi praticassero abluzioni e immersioni nell’acqua a scopo di purificazione. Il precursore di Gesù, Giovanni, nell’imminenza dell’apparizione del Messia, richiedeva un rinnovamento e una purificazione e immergeva coloro che venivano a lui. Per questo venne chiamato Battista, ossia battezzatone. «Or in quei giorni comparve Giovanni il Battista, predicando nel deserto della Giudea e dicendo: ravvedetevi, poiché il regno dei cieli è vicino… Allora Gerusalemme e tutta la Giudea e tutto il paese d’intorno al Giordano presero ad accorrere a Lui, ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati» (Matteo 3:1-6). E poiché l’immersione richiedeva abbondante acqua, Giovanni battezzava «a Enon, presso Salim, perché c’era là molta acqua» (Giovanni 3:23).

La sola forma di battesimo praticata da Giovanni e successivamente dagli Apostoli era per immersione. Anche Gesù venne immerso. «E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuori dall’acqua» (Matteo 3:16). Lo stesso procedimento adottò Filippo con l’Etiope: «E l’eunuco disse: ecco dell’acqua, che impedisce che io sia battezzato? E comandò che il carro si fermasse; e discesero ambedue nell’acqua, Filippo e l’eunuco; e Filippo lo battezzò. E quando furono saliti fuori dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo» (Atti 8:36-39).

Gesù e il battesimo

Aveva Gesù bisogno del battesimo? Certamente no, visto che non commise mai peccato. Eppure « si recò al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. Ma questi vi si opponeva dicendo: sono io che ho bisogno d’esser battezzato da te e tu vieni a me? Ma Gesù rispose: lascia fare per ora, poiché conviene che noi adempiamo così ogni giustizia. Allora Giovanni lo lasciò fare» (Matteo 3:13-15). Personalmente Gesù non aveva bisogno di purificazione e volle battezzarsi sia perché si identificava con l’uomo peccatore, sia per darci un esempio e mostrare ampia solidarietà con noi. Come rappresentante dell’uomo peccatore, doveva evidenziare il bisogno che tutti abbiamo di essere purificati, lavati dai nostri peccati. All’inizio del ministero Gesù si appropriò del rito di Giovanni: «Egli faceva e battezzava più discepoli di Giovanni, quantunque non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli» (Giovanni 4:1,2). Al termine del ministero, nell’inviare i discepoli nel mondo disse: «Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo» (Matteo 28:19,20).

Battesimo d’acqua e di spirito

Durante il colloquio notturno con Nicodemo, Gesù menzionò gli elementi della nuova nascita: l’acqua e lo Spirito. «In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio» (Giovanni 3:3). Il primo elemento, l’acqua, è esteriore ed ha valore di simbolo; il secondo che esercita la sua azione all’interno del peccatore, cioè lo Spirito, è la vera causa efficiente della conversione e della nuova nascita. Non si deve pensare che, solo perché l’acqua ha valore di simbolo, può essere usata per aspersione. Il simbolo, come si sa, è strettamente legato all’idea, alla verità che rappresenta. D’altra parte, bisogna riconoscere che l’immersione nell’acqua di tutta la persona dà l’idea di purificazione totale. Inoltre il battesimo ha un significato che va oltre la purificazione, un significato più ampio, radicalizzato da Paolo in Romani 6:1-11. L’apostolo può essere considerato come l’espositore della teologia battesimale. Egli afferma che il battesimo è l’esperienza di immedesimazione del peccatore col Cristo, nella morte e nella resurrezione, nel seppellimento e nell’uscita dalla tomba, risorto come Cristo e con Cristo in «novità di vita». Il battesimo, più che un memoriale della morte, del seppellimento e della resurrezione di Gesù, è compartecipazione del credente in senso ideale, spirituale e profondo alla esperienza del Salvatore.

Acqua e Spirito sono connessi nel battesimo di Gesù e nella predicazione apostolica. «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo» (Atti 2:38).

Lo Spirito è associato, immanente al battesimo, sia che si manifesti nel momento del rito come nel caso di Gesù, sia che lo preceda, come nel caso di Cornelio (Atti 10:47,48), sia che rimanga invisibile o che lo segua per imposizione delle mani (Atti 8:17;19:6). In ogni caso tutte le conversioni genuine sono risultato dell’opera dello Spirito Santo, il Consolatore che « convincerà quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio» (Giovanni 16:7,8). In Italia esistono circa cento chiese antiche con le vasche battesimali, nelle quali i catecumeni venivano «immersi». A Milano, nel corso dei lavori della prima metropolitana, vennero alla luce, nel sagrato del Duomo, le fondamenta e i muri perimetrali dell’antica chiesa di S. Cleta. Il visitatore può vedere oggi la grande vasca battesimale e leggere le didascalie che spiegano come avveniva anticamente il battesimo: i neofiti che uscivano dagli spogliatoi venivano battezzati per immersione.

L’età del battesimo

«Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato» (Marco 16:9). Il battesimo è preceduto dall’ammaestramento e dalla fede. Non è possibile stabilire a che età può essere amministrato il battesimo. Dio non opera sempre nello stesso modo e le esperienze di una persona non sono mai identiche a quelle di un’altra. E poiché Pietro definisce il battesimo «una richiesta di una buona coscienza fatta a Dio» (2 Pietro 3:21), ciò postula nel catecumeno un’età che sia della ragione, della fede e della decisione. È da escludere decisamente che tutto questo possa accadere ad un bimbo e tanto meno ad un neonato. La Scrittura ovviamente non fissa l’età, né potrebbe farlo. Ciascuno viene al battesimo dopo la conversione che può esperimentarsi a seconda delle circostanze, in qualsiasi momento della vita razionale e responsabile.

Cinque tappe del battesimo

Eccezioni a parte, potrebbero avvenire nella seguente successione:

  1. Ascolto della Parola: Matteo 28:18,19
  2. Conversione: Atti 2:38
  3. Richiesta di lavacro: 1 Pietro 3:21
  4. Nuova nascita: Giovanni 3:5
  5. Battesimo: Rom 6:1-11

Altri potrebbero posporre la richiesta del battesimo all’esperienza della nuova nascita. D’altronde non ha importanza l’ordine cronologico. Ogni uomo è diverso da tutti gli altri. Ciò che conta è l’esperienza delle varie tappe indipendentemente dall’ordine in cui avvengono. Ovviamente non è possibile mettere il battesimo in cima alle varie esperienze elencate. Il battesimo è punto di arrivo della conversione e inizio della vita nuova con la chiesa. Esso necessita da parte del credente di due condizioni indispensabili: ravvedimento e fede.

Unico battesimo

«Noi tutti abbiamo ricevuto il battesimo di un unico Spirito per formare un unico corpo» (1 Corinzi 12:13). In rapporto alla forma ed al significato del rito battesimale, l’apostolo Paolo sottolinea la unicità di modo e di contenuto molto efficacemente. «V’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo» (Efesini 4:5).

Nella Chiesa Avventista del Settimo Giorno, il battesimo è preceduto dall’esame pubblico dei catecumeni in presenza della chiesa e, ove ciò non fosse possibile, davanti al comitato di chiesa o una commissione designata dalla comunità, mediante un compendio di princìpi dottrinali appositamente preparato.

«Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato» (Matteo 16:16).

Bibliografia

La confessione di fede degli Avventisti del 7° Giorno, Le 28 verità bibliche fondamentali, Edizioni ADV, Impruneta Firenze, 2010, cap. 15.

(Per acquistare questo volume puoi visitare il sito: www.edizioniadvshop.it o richiederlo al responsabile della libreria di chiesa della comunità avventista che frequenti)

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