Maranatha: Signore vieni…

SUPPLEMENTI PER LA LETTURA E L’APPROFONDIMENTO

Egli ha la certezza che Gesù ritornerà.

Tutti parlano di futuro. Tutti lo aspettano con ansia, ma nessuno ne ha la certezza. Molti lo temono. Stranamente trascorriamo la vita pianificando e pensando al nostro futuro, pur trovandoci nella più totale incertezza al riguardo. Quante delusioni e disillusioni viviamo nella nostra vita pensando a come gli eventi immaginati e sognati si siano poi verificati in maniera completamente diversa.

Il cristiano può rallegrarsi del proprio futuro. Egli può guardare con grande fiducia e gioia in avanti. Perché? Perché Gesù Cristo ci ha promesso un futuro per il quale vale la pena vivere.

“Non siate tristi: abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del padre mio c’è molto posto. Altrimenti ve lo avrei detto. Io vado a prepararvi un posto. E se vado e ve lo preparo, tornerò e vi prenderò con me. Così anche voi sarete dove sono io” (Giovanni 14:13).

Cristo ritornerà sulla terra per portarci via con sé, per sempre. Questo sì che è un futuro degno del proprio nome! Possiamo fidarci di tale promessa, in quanto chi la fa non è uno qualsiasi, ma Cristo, il Creatore della terra.

Gesù Cristo mantiene le sue promesse.

Noi non abbiamo nulla da perdere, anzi, abbiamo solo da guadagnarci!

 

UN FUTURO DI FELICITÀ

Non c’è da meravigliarsi se tante persone oggi guardano con pessimismo verso il futuro. Cosa ci possiamo aspettare da una realtà fatta di inquinamento di vario genere, in particolare ambientale? Il problema è talmente ampio e serio da sembrare insolubile.

Gesù ci prospetta, tuttavia, una soluzione. Ecco come la descrive Giovanni:

“Allora io vidi un nuovo cielo e una nuova terra; il primo cielo e la prima terra erano spariti, e il mare non c’era più” (Apocalisse 21:1).

Dio creerà tutto di nuovo. Non solo il cielo e la terra, ma anche l’essere umano.

“Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi. La morte non ci sarà più. Non ci sarà più né lutto né pianto né dolore. Il mondo di prima è scomparso per sempre” (Apocalisse 21:4).

Quanto sia necessario un tale rinnovamento è chiaro a tutti. Taluno ripone le proprie speranze su di una nuova religione, che possa creare una nuova coscienza collettiva. Il New Age, ad esempio, benché attualmente in decadenza, promette un nuovo ordine mondiale, partendo da una rinascita individuale dell’essere umano. C’è solo un problema: ogni cambiamento vero non può che partire da Dio. La storia rivela che l’uomo non riesce a cambiare radicalmente se stesso e le cose. I tentativi più decisi e ampi fatti finora per realizzare la giustizia in terra sono sfociati nella tragedia. Possiamo perciò credere alla Bibbia che c’insegna che un reale rinnovamento di fondo é impossibile senza l’intervento divino.

Gesù ci mette in guardia dai falsi profeti:

“…fate attenzione a non lasciarvi ingannare! Perché molto verranno, si presenteranno con il mio nome e diranno: “Sono il Messia!”, oppure vi diranno: “Il tempo è giunto!” Voi però non ascoltateli e non seguiteli!” (Luca 21:8).

Abbiamo bisogno di una nuova terra. Giusto! Dio, il nostro creatore, vuole donarcela. Solo lui può farlo.

 

VIVERE INSIEME

Ecco come viene descritta la città santa futura da Giovanni:

“E vidi venire dal cielo, da parte di Dio, la santa città, la nuova Gerusalemme, ornata come una sposa pronta per andare incontro allo sposo” (Apocalisse 21:2).

Ci suonerà strano sentir parlare di una città, quale paradiso futuro. Molti di noi si aspetterebbero un luogo immerso nella natura. La nuova Gerusalemme, tuttavia, non è altro che il punto centrale della nuova terra, intorno al quale si estenderà la natura nella sua forma più sublime e bella. Dobbiamo poi anche cogliere il significato allegorico e storico della cosa: Gerusalemme significa “città della pace” e le città antiche, con le loro mura, davano un senso di sicurezza ed erano sedi di re.

“Inoltre la città non ha bisogno di sole né di luna per rischiararla, perché la illumina lo splendore di Dio, e l’Agnello è la sua luce. Le nazioni cammineranno alla sua luce, e i re della terra verranno a lei con il loro splendore. Di giorno le porte non saranno mai chiuse, e non ci sarà più notte. A lei le nazioni porteranno il loro splendore e le loro ricchezze” (Apocalisse 21:23-26).

La cosa più meravigliosa di questa città è che Dio abiterà con gli uomini. Egli vuole rimanere vicino a noi. Nulla ci potrà più dividere da Lui. Essa dà il senso di una dimora comune:

“Essi saranno il suo popolo ed egli sarà ‘Dio con loro” (Apocalisse 21:3).

 

PREPARATI

Gesù ritorna. Ce l’ ha promesso. I suoi seguaci lo aspettano con immensa gioia. Gesù è la nostra speranza e la nostra forza.

 

FORTE E CHIARO

Quando nacque Gesù, pochi seppero della sua nascita. Quando tornerà, invece, tutti lo vedranno:

“State attenti! Viene tra le nubi, e tutti lo vedranno, anche quelli che lo uccisero: i popoli della terra saranno sconvolti. Sì, amen!” (Apocalisse 1:7).

La Bibbia ci illustra con chiarezza il ritorno di Cristo.

Egli verrà:

  • in potenza e maestà (Matteo 24:30; Luca 9:26);
  • visibile a tutti (Apocalisse 1:7; Atti 1:9-11);
  • udibile da tutti (1 Tessalonicesi 4:16; Matteo 24:31);
  • per resuscitare i morti (Giovanni 5:28-29; 1 Corinzi 15:51-53);
  • per portare con sé i fedeli (Giovanni 14:3; 1 Tessalonicesi 4:16,17).

Nella Bibbia non si parla di un evento nascosto, bensì di un avvenimento imponente e grande. Gesù non prenderà segretamente i suoi figli, ma li porterà con grande clamore in trionfo, come lo sposo porta la propria sposa. Davanti a tutta la terra dichiarerà il proprio amore alla propria sposa. Ecco come ne parla Paolo:

“Ora mi aspetta il premio della vittoria: il Signore, che è giudice giusto, mi consegnerà la corona di uomo giusto. Nell’ultimo giorno egli la consegnerà non solo a me, ma anche a tutti quelli che aspettano con amore il momento del suo ritorno” (2 Timoteo 40:8).

 

PRONTI

Talvolta al cristiano viene rimproverato il fatto di essere troppo occupato a pensare al proprio futuro e di perdere, quindi, il contatto con il presente. Si dice che al cristiano sembra molto più semplice aspettare che le soluzioni ai problemi vengano dall’esterno, piuttosto che darsi da fare per trovare delle soluzioni pratiche e dirette. “Tanto alla fine ci penserà Gesù quando ritornerà!” Per fortuna questa idea corrisponde solo qualche volta al vero. Chi ha compreso veramente il cristianesimo non può non affrontare e cercare di risolvere i grandi problemi che affliggono il mondo. Il cristianesimo va vissuto ora e qui. Essere cristiani è anche un compito, una missione, una responsabilità. Dio affida al cristiano il compito di preservare e custodire la terra (Genesi 3:23). L’attesa del futuro non ha niente a che vedere con l’alienazione.

Prima di tornare in cielo, Gesù ci ha assegnato una missione: quella di annunciare il vangelo e di dedicarci al nostro prossimo. Il cristiano comunica la speranza in un futuro al prossimo. Il cristiano è un mezzo per trasmettere l’amore di Dio, in maniera molto pratica. Egli si occupa dei problemi e della sofferenza dei suoi simili.

 

VIA!

In Matteo 25, Gesù ci parla del suo ritorno, quando dirà:

“Venite, voi che siete benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa, ero nudo e mi avete dato i vestiti, ero malato e siete venuti a curarmi, ero in prigione e siete venuti a trovarmi” (Matteo 25:34-36).

Gesù non sta parlando qui di coloro che ogni giorno si riempiono la bocca di discorsi religiosi; egli parla piuttosto di coloro che mettono in pratica il cristianesimo. È interessante notare come molte persone non siano consapevoli di tutto ciò che hanno fatto per Gesù (Matteo 25:37-39).

“In verità vi dico che tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me!” (Matteo 25:40).

Chi vive con il Cristo non può non fare ciò che Gesù lo invita a fare senza calcolo, dal cuore. L’amore lo guida. Egli è un punto di riferimento per il prossimo. La consapevolezza del ritorno di Gesù gli da la forza per affrontare ogni compito. La speranza ci dona un’impostazione di vita più positiva e propositiva.

 

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Tutti i segni indicano la fine dei tempi e l’inizio

di un nuovo futuro

 

Ogni giorno ci dobbiamo confrontare con notizie di guerra, terrore, catastrofi. La paura e l’insicurezza dilagano creando un clima d’apocalisse. La politica e la scienza ci mettono in guardia da un futuro incerto e caotico. La fede nel progresso sta iniziando a crollare.

Cosa accadrà? Cosa succederà? C’è ancora salvezza?

Molti scienziati sono convinti che stiamo andando incontro alla distruzione totale del pianeta. Tanti eventi lo confermano. È solo una questione di tempo.

Certo, non sono buone prospettive! Sicuramente il fatto che tutto sia stato già previsto e predetto nella Bibbia non è di grande consolazione.

Sarebbe meglio se tutto ciò alla fine non si avverasse affatto. Veramente non c’è speranza?

Grazie a Dio troviamo delle differenze tra le profezie della Bibbia e le previsioni della scienza. In particolare la Bibbia non si ferma a delle considerazioni pessimistiche e fatalistiche, ma va oltre, prospettando un nuovo inizio e una nuova terra.

“Quando queste cose cominceranno a succedere, alzatevi e state sicuri perché è vicino il tempo della vostra liberazione” (Luca 21:28).

Qui non troviamo delle semplici parole di consolazione, bensì parole di speranza e di salvezza.

 

SEGNI DEI TEMPI

Durante la sua vita sulla terra, Gesù parlava del suo sacrificio come atto necessario per salvare l’umanità. Pochi capirono cosa intendeva dire. Coloro che gli volevano bene si rattristavano molto pensando al suo sacrificio. Tuttavia, oltre al sacrificio, Gesù parlò anche della sua seconda venuta e della nuova terra.

Un giorno gli chiesero quando sarebbe tornato e quali sarebbero stati i segni della sua venuta:

“Puoi dirci quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno del tuo ritorno alla fine di questo mondo?” (Matteo 24:3).

Gesù, rispondendo a questa domanda, parlò di guerre, terremoti, aberrazioni religiose, vuoto esistenziale e mancanza di amore (Matteo 24:6-13, 24). Tutto ciò suscita paura tra gli uomini:

“Gli abitanti della terra moriranno per la paura e per il presentimento di ciò che dovrà accadere” (Luca 21:26).

Tutto ciò ci suona familiare. Viviamo proprio così la nostra vita quotidiana. Ansia e paura fanno parte della nostra esperienza giornaliera, come anche ciò che viene descritto in questi versi, che risalgono a duemila anni fa:

“Devi sapere che negli ultimi tempi si avranno giorni difficili. Gli uomini saranno egoisti, avari, fanfaroni, orgogliosi e bestemmiatori; si ribelleranno ai genitori, non avranno riconoscenza per nessuno e non rispetteranno le cose sante. Saranno senza amore, duri, maldicenti e intrattabili. Saranno violenti, nemici del bene, traditori e accecati dalla superbia, attaccati ai piaceri più che a Dio. Conserveranno l’apparenza esterna della fede, ma avranno rifiutato la sua forza interiore” (2 Timoteo 3:1-5).

 

DIAGNOSI SOMMARIA?

Perché Gesù ha predetto tutte queste cose? Ci voleva spaventare? O forse la nostra situazione non è poi così grave come appare a primo impatto?

Gesù ci ha esortato espressamente a non prendere alla leggera le sue parole, a non pensare che, in fondo, “non bisogna drammatizzare”.

“Quando la gente dirà: ‘Ora tutto è tranquillo e sicuro’, proprio allora il disastro li colpirà, improvvisamente, come i dolori del parto. E nessuno potrà sfuggire” (1 Tessalonicesi 5:3).

Non ci illudiamo, la situazione è grave e dobbiamo prenderla sul serio. Tuttavia non c’è ragione di lasciarsi prendere dal panico. Gesù ci ha dato i segni dei tempi perché possiamo avere fiducia in lui:

“Tutto ciò ve l’ho detto prima, perché quando accadrà abbiate fede in me” (Giovanni 14:29).

I segni spiegano ciò che avverrà; e poiché gli avvenimenti si stanno adempiendo nel modo che Gesù aveva predetto, possiamo essere certi che egli manterrà anche le altre promesse che ha fatto. Egli tornerà, non c’è dubbio, tutti i segni ne parlano. È importante sapere che i segni non sono fine a stessi. Non ci sono stati dati per elaborare statistiche o fissare delle date. Gesù non vuole fare di noi esperti in statistiche. Egli vuole semplicemente salvarci.

 

ASPETTANDO CON GIOIA

La vita può essere molto interessante, soprattutto se la si vive in accordo con la Bibbia. Dio vuole che noi manteniamo vivo questo interesse. Siccome non vuole che diventiamo pigri e indolenti (“addormentati”), Egli ha menzionato dei segni, per tenere desta la nostra attenzione, affinché ci ricordiamo sempre delle grandi cose che ci aspettano per il futuro. Gesù ci esorta:

“State dunque svegli, perché non sapete quando tornerà il vostro Signore. Cercate di capire: se il capofamiglia sapesse a che ora della notte viene il ladro starebbe sveglio e non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà quando voi non ve lo aspettate” (Matteo 24:42-44).

Questa affermazione non è né una minaccia, né un allarme. Gesù vuole portare, piuttosto, energia e tensione positiva nella nostra vita. Egli ci vuole indicare un obiettivo, ci vuole rassicurare circa il suo ritorno. Tale consapevolezza ci rende attivi, ci aiuta a fidarci in Dio, nonostante i terribili eventi che si verificano nel mondo. Gesù ci ha affidato una missione.

 

UN RUOLO ATTIVO E DETERMINANTE

Abbiamo l’onore di trasmettere questa speranza al nostro prossimo, affinché possa trovare una nuova prospettiva di vita. Ecco cosa dice Gesù riguardo alla missione dell’uomo:

“Intanto il messaggio del regno di Dio sarà annunciato in tutto il mondo; tutti i popoli dovranno sentirlo. E allora verrà la fine” (Matteo 24:14).

Ritardando il suo ritorno, Dio desidera donare a tutti l’opportunità di ravvedersi. Pertanto Cristo Gesù tornerà solo nel momento in cui il messaggio evangelico sarà stato proclamato su tutta la terra. Il vangelo non è fatto di belle parole. Si tratta di un messaggio che va incontro in maniera pratica alle esigenze delle persone. I segni dei tempi possono far paura, ma Dio non ci abbandona alle nostre paure. Possiamo stare tranquilli, Dio è con noi. Il mondo non è abbandonato al proprio destino, Gesù Cristo è presente. Come vedremo in una prossima lezione, ciò non significa affatto dover rimanere socialmente passivi! Egli ci ha promesso:

“…Io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Matteo 28:20).

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